Sono lieta oggi di intervistare Roberto Fabbri che, recentemente a San Marino, ha inaugurato la libroteca Treesessanta e gentilmente si è reso disponibile per rispondere ad alcune mie domande.
Quanti piaceri possono ruotare intorno alla lettura di un buon libro? Un caffè bollente, una tazza di cioccolata calda, il calore di un caminetto acceso, oppure il calice di un buon vino.
Ed è proprio dal connubio di biblioteca ed enoteca che nasce a San Marino la “libroteca” Treesessanta. Vieni a leggere l’intervista per saperne di più.
Situata nel centro storico di San Marino, la libroteca Treesessanta, grazie ad un’incantevole terrazza, gode di una vista eccezionale che regala paesaggi mozzafiato in tutte le stagioni.
Ma le emozioni proseguono anche dopo aver varcato la soglia del locale, grazie ad un’atmosfera calda e intima suggellata dagli scaffali ricolmi di libri e bottiglie di vino, nonché dall’affabilità di Roberto e Mirko.
Buongiorno Roberto e benvenuto nel salottino virtuale di Follie Letterarie. Avresti voglia di raccontarci qualcosa di te per farti conoscere ai nostri lettori?
Certo che si, Eleonora. Vediamo un po’. Sono nel mondo dei libri da quasi 20 anni. Mi si sono avvicinato per puro caso, per questioni parentali. Fare questo tipo di lavoro non era neanche considerato nei miei progetti futuri (tenete conto che ho studiato Astronomia all’Università, e l’unica cosa che volevo fare da grande era il musicista, attività alla quale oltretutto sono ancora dedito!!). Diciamo che è capitato. Ho sempre amato la lettura, e tranne nel periodo delle Superiori (troppo da studiare!!) ho sempre passato molte ore a leggere. Non sono un classico, anzi, ho molte lacune in quel senso. Mi piacciono i gialli/thriller, le avventure epocali, i saggi di argomento scientifico (certe abitudini sono dure a morire), le curiosità in genere. Adoro la Fantascienza (non il Fantasy), anche se è considerato un genere di serie Z (ma, si sa, in Italia, la patria di Dante e Manzoni, matematica e fantastico sono veramente snobbati, come se non valessero nulla. Ma…la Divina Commedia, che ammiro tantissimo, sembra…a guardarla bene…..proprio un fantasy….mah).
Quindi, musica, libri, cibo, vino…tutte cose che fanno parte della mia vita. Insieme al fatto che, periodicamente, do di matto, e mi metto a pensare cose assurde. Ne penso veramente tante. Fortunatamente non realizzo che una piccola percentuale di ciò che ho in mente. Ma qualcosa rimane e si ripropone. E prima o poi si realizza. Et voilà, ecco a voi Treesessanta!
Come è nato Treesessanta e a cosa è dovuta la scelta di questo nome?
La libroteca Treesessanta è nata soprattutto dall’idea di ridare vita ai ‘vecchi libri’, (se un libro può diventare vecchio): quelli nelle cantine, su quello scaffale che non posso neanche usare, quelli che occupano posto e basta. Intorno a questo è poi stato ‘montato’ tutto il resto, il vino, il cibo, l’intrattenimento, insomma tutto ciò di culturale non posso fare in Libreria. Ecco il nome Treesessanta, uno sguardo a trecentosessanta gradi.
Treesessanta è per certi versi una piccola oasi nella quale possiamo scrollarci di dosso la frenesia della quotidianità. Ci puoi illustrare tutto quello che il locale ha da offrire?
La libroteca dovrebbe essere un luogo senza fretta. Ogni cosa che trovi sugli scaffali è utilizzabile senza obbligo d’acquisto. Puoi sederti sul divano e leggere un libro, ordinare una tisana, mangiare qualcosa, cenare. Si tratta chiaramente di uno stile da Enoteca, non di ristorazione tradizionale. Serviamo crostini, bruschette, affettati e formaggi e cibi che non necessitano preparazioni o cotture. Non è mia intenzione essere un ristorante. Potete trovare anche vini provenienti da tutta Italia e non, birre e tisane o Thè. Il tutto circondati da libri, cd, DVD e vinili, che ovviamente potrete ascoltare. Rimane poi fondamentale che si tratta di una libreria: qualche novità editoriale, ma soprattutto la possibilità di ordinare tutto quello che vuoi, chiedere che venga trasferito un libro dalla Libreria vera e propria alla Libroteca perchè è più comodo ritirarlo di sera. Tutto quello che è la libreria è anche Treesessanta. Più l’Enoteca.
Qual è il momento che maggiormente ti ha emozionato da quando Treesessanta ha preso vita?
Quando finalmente sono riuscito a concludere i lavori e ad aprire, non ne potevo più!
Quali sono i progetti interessanti nel futuro di Treesessanta?
Progetti tanti. La libroteca, oltre a quello già detto, nasce anche come contenitore, per organizzare presentazioni di libri, poesie, degustazioni, riunioni e quant’altro. Qualcosa pensiamo noi, qualcos’altro pensano i nostri frequentatori. Vorrebbe essere un centro di aggregazione, in cui ognuno può proporre qualcosa, oltre all’assortimento. Adesso come adesso il progetto principale è far capire di cosa si tratta, messaggio a dire il vero un po’ difficile e denso: in fondo un posto così mica esisteva prima Sorriso (modesto eh?!?). Nella testa ci sono anche anche eventi musicali, poesia e musica, giochi da tavolo, miniconferenze, proiezioni di film e chissà cos’altro salterà fuori…
Treesessanta: credere nella cultura
Alla luce delle tue attività ( la libreria Cosmo e Treesessanta) mi sento di affermare che tu sia una persona che nella cultura ci crede fermamente. Secondo te c’è ancora posto per la cultura?
Nella cultura ci credo si, penso che senza di essa saremmo ancora sugli alberi. Se posso però esprimere un parere, la cultura in cui credo io non è neanche parente di quello di cui si parla oggi…un sapere cristallizzato e arido, un semplice scambio di nozioni. La curiosità, il conoscere o leggere qualcosa per poterlo interiorizzare e superare, il vivere. Io vendo libri, anzi, io spero di vendere il contenuto dei libri, non il pezzo di carta su cui sono stampati. Ma i libro sono resoconti di pensieri, della vita insomma. É lì la cultura. Il libro è un ottimo mezzo per diffonderla, un mezzo eccezionale. Ma, teniamo a mente, anche un sapere ormai bloccato nel tempo, che deve servire come base, non come arrivo. É stato dato al libro una responsabilità non sua: di contenere una qualche verità. Falso. Se io scrivo una panzata, rimane infatti una panzata anche se è su un libro (ed è questo il motivo principe per cui non scrivo!!!! Bisognerebbe che altri seguissero il mio esempio…[cattivo che sono])
Lavori da tantissimi anni a stretto contatto con i libri. Come vedi il futuro del mondo editoriale?
Del futuro editoriale non lo so, francamente. Del futuro economico del mondo editoriale ho una buona idea invece. Anzi diverse idee. Dipenderà da quello che succede il prossimo decennio, se il libro, ma soprattutto il libraio, saprà uscire da quella situazione di torpore in cui versa, come se, trattando cultura (?) tutto dovesse essere concesso e automatico. Non è così. Il libro è un concetto antico. Ho detto antico, non vecchio. Il libraio, a volte, è invece vecchio: non si adatta, non propone, non esce dalla libreria e pretende che la gente entri. Dà la colpa alle scuole, ad internet, al governo. Ma un po’ di colpa è anche sua, e anche mia, in prima persona. Il libro, o meglio, quello che contiene, va raccontato, spiegato, proposto ma mai imposto. Va anche vissuto. Secondo voi è più probabile che un bambino legga perché lo dicono a scuola o perché vede i suoi genitori leggere e parlare di quello che hanno letto?
Una domanda a bruciapelo: libro cartaceo o e-book?
Eh….chi lo sa. Vedremo, appunto, tra 10 anni. Io sono molto per la tecnologia, ma l’e-book non è nelle mie corde. Se è vero però che conta il contenuto, non ci vedo molto di male. La guerra, in verità, è economica, non culturale. Tutto quello che ho letto, sentito, visto sull’argomento arrivava sempre a parlare di soldi, mai del confronto tra due, in fondo, mezzi.
Grazie Roberto per la tua disponibilità!
Grazie a voi per le domande, e vi aspetto per collaborare con voi su al Treesessanta (ma anche fosse solo per due chiacchiere davanti ad un buon libro ed un calice di vino…)
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