
- Publisher: Follie Letterarie Casa Editrice
- Edition: ebook
- Available in: Ebook Kindle
Sei pronta a giocare? Il Covenant sta per riaprire i battenti…
Prendi il carisma di un dominatore e mescolalo alla tenerezza di un uomo che scopre di essere diventato padre, unisci l’action e la tensione di un SEAL pronto a difendere le donne più importanti della sua vita e otterrai “Voglio tutto di te”.
Romanzo AUTOCONCLUSIVO
Disponibile anche in Kindle Unlimited
Marco “Polo” DeAngelis si deve ancora riprendere dalla morte della sorella Nina, alla quale era molto affezionato, dopo che entrambi avevano perso la mamma tossicomane e a seguire una nonna scorbutica e anaffettiva.
Ma il destino ha altri programmi per l’esperto di telecomunicazioni nonché pilota di elicotteri della Squadra 4, e la chiave di volta è racchiusa tutta in Harper Williams, la migliore amica di sua sorella.
La perdita di Nina ha sconvolto anche Harper e così i due si ritrovano insieme una sera a fare i conti con quell’attrazione che ha sempre covato sotto la cenere, con il dolore della perdita di una persona cara, lo stress e il desiderio di conforto. Alla fine, la serata si chiude all’insegna della passione più sfrenata e carnale.
Ma quella notte ha segnato entrambi, solo che Marco ancora non ha avuto modo di intuirne la portata.
Poi un giorno Harper finisce in ospedale dopo essere stata aggredita nel salotto di casa sua. Marco farà di tutto per stanare il colpevole, ma non sa che oltre a proteggere quella donna che ha sempre avuto un posto speciale nel suo cuore, e che lui non vede l’ora di iniziare ai piaceri della sottomissione, c’è un’altra vita, altrettanto preziosa e che richiede ancora più attenzioni: sua figlia.
Estratto:
Quando Marco sbirciò nella culla, trovò Mara che piangeva con il visetto arrossato e gli occhi umudi. — Shhh, — cantilenò — Non piangere, tesoro. Non vogliamo mica svegliare la mamma o la nonna, vero?
La piccola lo fissò, chiaramente spiazzata dalla sua presenza e alle grida cominciò ad alternare lamenti più sommessi.
— Oh merda. — Dopo essersi avvicinato, a Marco giunse una zaffata maleodorante che lo spinse a coprirsi il naso con una mano; la sua esclamazione non avrebbe potuto essere più calzante. Pensò di svegliare Harper, ma poi cambiò idea. Dopo quello che aveva passato negli ultimi giorni, la ragazza aveva bisogno di dormire. — Bene. Non credo che tu possa guidarmi nel cambiarti il pannolino, vero? Che dici, chiamo lo zio Brody? No, mi riderebbe dietro per poi rompermi le scatole a vita. — Schioccò le dita, attirando l’attenzione della bambina, dopodiché tirò fuori il cellulare dalla tasca. — YouTube. Ci sarà senz’altro un tutorial su YouTube, giusto? Giusto.
Aprì la APP sul suo smartphone e fece una ricerca rapida sul cambio dei pannolini. Mara stava ancora piagnucolando, ma la sua attenzione era tutta concentrata al telefono che Marco teneva in alto, in modo che entrambi potessero vederlo. Dopo aver visionato lo stesso video un paio di volte, lui la guardò e le chiese: — Allora, che ne pensi? Tra te, me e i social media, riusciremo a metterti un pannolino pulito? Io sono pronto se lo sei anche tu. Proviamoci, d’accordo? Aspetta un secondo.
Dopo un rapido controllo di ciò che Harper aveva sistemato sulla scrivania, Marco scovò un nuovo pannolino, salviette per neonati e un materassino per fasciatoio da viaggio. Sistemò tutto sul pavimento, perché non aveva altri posti sicuri dove depositare la piccola senza temere che rotolasse via. Proprio in quel momento la bambina ricominciò a piangere. — Shhh. Va tutto bene. Ci penso io.
Mara si calmò un po’ non appena lui la prese in braccio e la adagiò sul materassino a terra. Si mise in ginocchio e un’idea gli balenò in testa. Afferrò di nuovo il telefono, tirò fuori la sua playlist e cercò qualcosa che potesse calmare la piccola. Scelse “Rhiannon” di Fleetwood Mac, abbassò leggermente il volume, avvicinò il telefono alla testa di Mara, e a quel punto tornò al proprio compito. Con dita improvvisamente goffe, aprì la cerniera della tutina, poi si lasciò andare una smorfia. — Accidenti, ha un odoraccio, piccola.
Dopo averle sfilato la tutina, sganciò il body per poi aprirle il pannolino, mentre Mara scalciava con le gambette libere dagli indumenti. A quel punto il lezzo divenne intenso e Marco nascose il volto nell’incavo del gomito. — Accidenti, tesoro! Argh! — Nonostante l’intenso fetore, in qualche modo riuscì a tenere un tono di voce basso. — Diamine, tuo zio Brody non stava scherzando. Brutta popò.
Prese alcune salviette, poi con una mano le afferrò le caviglie e le sollevò delicatamente le gambine fino a liberarle il sedere dal pannolino sporco. Glielo sfilò da sotto scuotendo la testa.
Come diavolo può una creatura così piccola farne così tanta?
Ci vollero molte più salviette di quelle che aveva previsto, ma alla fine riuscì a ripulirle la pelle morbida. Con l’altra mano libera aprì il pannolino nuovo, usando anche i denti per dispiegarne i lembi. Glielo mise sotto per poi avvolgerglielo ai fianchi come mostrato nel video, e infine armeggiò con le linguette.
Nel frattempo, Mara si era lanciata in gorgoglii divertiti. — Ti piace, eh? Non hai mica tutti i torti. Ora sei fresca e pulita, però scordati di andare in giro a mostrare il sederino a chiunque, perché io non lo permetterò. Comunque ne riparleremo quando sarai molto più grande, ok?