Lexi Blake: intervista all’autrice

Lexi Blake ha esordito in Italia con il primo volume della serie “Il Master che mi amava”. In occasione dell’uscita del secondo libro della serie “Sei mia per sempre”, Lexi è stata ospite del mio salottino virtuale. Vieni a conoscerla meglio.

Benvenuta, Lexi! È un grande piacere averti qui nel mio salottino virtuale in occasione dell’uscita di “Sei mia per sempre”. Ti piacerebbe iniziare questa intervista raccontandoci qualcosa di te che non si trova nelle biografie ufficiali?

Mi piace viaggiare per l’Europa, inclusa l’Italia. Venezia è una delle città più belle che abbia mai visto, e girare per l’Italia in treno fino alla Germania è stata una delle mie esperienze preferite.

Lexi Blake ci racconta i suoi personaggi

“Il Master che mi amava” introduce le mie lettrici italiane al mondo dei “Masters and mercenaries”. Mi piacerebbe cominciare parlando di Sean e Ian Taggart. Sean è un uomo intenso, carismatico, sicuro di sé, un ex Berretto Verde, dal grande magnetismo, Ian invece è beffardo, scontroso, rude e dominante. Mi è piaciuto molto il rapporto complicato di questi due fratelli legati da un affetto conflittuale. Ci vorresti raccontare qualcosa di più su di loro?

Quando mi sono messa a scrivere di Sean e Ian volevo dare voce un determinato rapporto di fratellanza.

Ian era più grande di Sean e quando il loro padre se ne è andato di casa, quindi Ian in qualche modo è stato una sorta di padre putativo.

All’inizio Ian si presenta come la quintessenza del classico tipo tosto americano, poi nei libri successivi le lettrici impareranno a conoscere meglio il suo passato e lo vedranno aprirsi.

Non è facile per uno come lui lasciarsi andare e allo stesso tempo sostenere e affiancare Sean  che nel frattempo cresce e si crea una famiglia.

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Grace Hawthorn è la protagonista femminile de “Il Master che mi amava” e l’ho adorata. È dolce, intelligente, insomma una di noi. Cosa ci puoi far sapere di questo personaggio?

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Penso che di tutti I personaggi della serie, Liam sia quello che col tempo riesca a migliorarsi. All’inizio è uno di quei tipi da una notte via, che non prende nulla sul serio.

Parliamo di Ian Taggart. Nel primo libro ha suscitato reazioni del tipo: “lo strangolerei”, poi quando Ian ha parlato di una donna che ama i gigli allora gli occhi delle lettrici si sono trasformati in cuoricini. Cosa ci puoi raccontare di questo personaggio?

Credo che scrivere di Ian sia stata la parte che ho preferito e sorprendentemente si è rivelata anche facile.

Molti scrittori ti possono dire di aver avuto a che fare con personaggi che non gli hanno parlato molto. Be’, Ian Taggart per me è come un libro aperto. È uno studio di contrasti.

Nel primo libro si presenta come un maschio alfa prepotente e arrogante e alcuni suoi discorsi possono portare le lettrici a non amarlo molto.

Non appoggia la relazione del fratello con Grace perché crede non possa funzionare. Una volta capito di essersi sbagliato, trascorre tutti I libri successivi a dimostrare chiaramente un debole per la donna. Rivelare la personalità di Ian man mano che scrivevo I libri si è rivelata l’esperienza più bella della mia carriera di scrittrice.

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 La passione di Lexi Blake per James Bond

Leggendo I titoli dei tuoi libri è facile pensare che tu ti sia ispirata alla famosa serie di James Bond. Mi sbaglio?

Ci sono molti riferimenti a Bond nella serie, inclusi I titoli. “Il Master che mi amava” si rifà a “La spia che mi amava” . Sean Taggart prende il suo nome da Sean Connery, uno dei migliori attori ad aver interpretato il personaggio.

Ian invece deve il suo nome al creatore, Ian Fleming.

I film di James Bond sono stati un punto fermo della mia infanzia e mi ricordano mio padre che mi portava a vederli nel giorno dell’uscita. Così quando ho voluto scrivere una serie romantic suspense, sono partita proprio da James Bond.

Ti presento i protagonisti della serie

 Lexi Blake, l’autrice

Di cosa ami circondarti quando scrivi? Di cosa non puoi fare a meno?

Amo lavorare nel mio studio perché ci sono I testi di consultazioni e tanti ninnoli legati alla mia carriera.

Non c’è niente che mi renda più felice che scrivere nella mia stanzetta accogliente circondata dai miei cani.

Ne ho tre e tutti hanno la loro cuccia nello studio, anche se preferiscono la poltrona da lettura. Amo scrivere di prima mattina, per cui il caffè non mi manca mai.

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Come ti senti quando sta per uscire un tuo libro?

Ho imparato che le recensioni sono per I lettori, non per gli scrittori.

Detto questo, se mai ci saranno abbastanza recensioni che mi dicono di aver sbagliato mestiere, ne terrò ovviamente conto.

Ma ritengo sia un errore cambiare il proprio stile perché non rientra nelle corde di alcune persone.

Ci saranno sempre persone che non riusciranno a connettersi con le tue storie. Però dall’altra parte troverai sempre qualcuno che le amerà e quelli sono I tuoi lettori, la tua gente.